Carenza di ormone della crescita negli adulti

Carenza di ormone della crescita negli adulti

Bisogna tenere presente però che la risposta insufficiente ai test di stimolo, in presenza di normali reperti auxologici e clinici, non prova da sola la presenza di un deficit di ormone della crescita. La maggior parte dei casi di deficit di ormone della crescita non riconosce una trasmissione ereditaria e non si associa a processi patologici dell’ipofisi o dell’ipotalamo. La mancanza di ormone della crescita, condizione peraltro rara rispetto alle forme più frequenti di bassa statura, si caratterizza per un ridotto accrescimento staturale nei bambini. Da adulti, deficit gravi possono essere causati da lesioni cerebrali, tumore dell’ipofisi o danni alla ghiandola pituitaria (per esempio, dopo un intervento chirurgico o la radioterapia). L’ormone della crescita agisce su specifici recettori cellulari stimolando la sintesi delle proteine, la demolizione dei grassi (lipolisi) e ostacolando l’azione insulinica.

L’ormone tiroideo T3 (triiodotironina) è cruciale per la regolazione del metabolismo basale, che rappresenta l’energia necessaria al corpo a riposo. Livelli inadeguati di T3 possono portare a un metabolismo lento e alla sensazione di stanchezza cronica. Alcuni processi naturali dell’organismo possono modificare i livelli ormonali, come la pubertà, la menopausa e la gravidanza. La melatonina aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia e il ritmo circadiano naturale dell’organismo.

Terapia con ormone della crescita: cos’è e quando viene presa in considerazione

Ha, quindi, un ruolo molto importante nella crescita di ciascuno di noi e, per questa ragione, i valori tendono ad aumentare durante l’età adolescenziale per poi diminuire attorno ai 20 anni. Questa molecola è in grado di stimolare l’accrescimento scheletrico e somatico e influenza moltissimi aspetti del metabolismo regolando la lipolisi, la sintesi proteica e il metabolismo dei carboidrati. L’hGH è importantissimo poiché associato nei bambini a forme di nanismo o di gigantismo e ad alcune forme di diabete. Mentre, una sua disfunzione negli adulti può determinare disturbi cardiovascolari o acroamegalia.

Ormoni: quali sono e a cosa servono

Il pancreas si trova nell’addome e produce ormoni che aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue, tra cui insulina, glucagone e somatostatina. I principi attivi maggiormente impiegati nell’ambito della terapia ormonale sostitutiva androgenica sono il testosterone e i suoi derivati. La somministrazione di tali principi attivi può avvenire per via orale, per via parenterale o per via transdermica (capsule, soluzione iniettabile per via intramuscolare, gel e cerotti transdermici).

Tutte queste azioni si devono verificare in un soggetto in crescita per il corretto adeguamento corporeo dall’età infantile a quella adulta. Nel bambino la funzione principale dell’ormone della crescita è quella di regolare l’accrescimento in altezza. L’azione di stimolo sull’accrescimento inizia alla nascita e termina dopo la saldatura delle cartilagini presenti all’estremità delle ossa lunghe. Negli adulti, il GH svolge importanti funzioni non più legate all’accrescimento ma al controllo del metabolismo di zuccheri, grassi e proteine.

  • Un rallentamento della crescita può essere un segno di deficit dell’ormone della crescita.
  • I prodotti contenenti le micorrize sono ad esempio a tutti gli effetti dei biostimolanti di provata efficacia.
  • Questi ormoni attraversano il flusso sanguigno e si legano a recettori specifici sulle cellule bersaglio.
  • Una volta confermata la diagnosi, la terapia consiste nella somministrazione del GH biosintetico, del tutto identico a quello prodotto fisiologicamente dall’ipofisi, ad un dosaggio stabilito dal centro di endocrinologia pediatrica.

Se da questi controlli non emergono anomalie, è opportuno rivolgersi a centri specializzati in Endocronologia pediatrica, per ulteriori accertamenti. Il deficit di ormone della crescita è una malattia che influenza il corretto sviluppo di un bambino. Lo specialista prescriverà l’esatto quantitativo di ormone della crescita biosintetico da somministrare in modo che il bambino possa raggiungere il pieno potenziale di crescita. Il piccolo paziente dovrà inoltre essere visitato regolarmente, per individuare i sia pur rari effetti collaterali del trattamento.

Effetto dell’hGH

Nei soggetti obesi, nonostante i livelli di GH siano ridotti, i livelli di IGF1 rientrano nella norma. Deficit di IGF-1 e carenza o ridotta funzionalità dei suoi recettori, si riscontrano nei ritardi di crescita (nanismi), in casi di insufficienza epatica, nell’ipotiroidismo e nei diabetici. Tuttavia questo declino legato all’invecchiamento può essere prevenuto da un adeguato livello di attività fisica. L’IGF-1 è dunque un potente fattore di crescita cellulare, un  ormone dalle forti proprietà anaboliche i cui meccanismi di azione non sono ancora stati completamente chiariti.

La presenza di queste sequenze è fondamentale, poiché ne assicura la trascrizione e quindi l’espressione. Prima di tutto bisogna isolare e identificare il gene di interesse, quello codificante la proteina da produrre. A partire dal genoma di riferimento, tramite diversi approcci, come PCR e confronto di database, costruzione di librerie o shot-gun, la sequenza genica può essere facilmente GHRP-6 5 mg individuata.

L’ipogonadismo (ridotta sintesi di ormoni sessuali) causa gigantismo per mancata chiusura delle piastre epifisarie in epoca puberale. Il problema è che questi ormoni sono femminilizzanti e tendono perciò a ridurre la massa muscolare per prediligere il grasso (la donna in Natura deve essere più grassa del maschi per questioni riproduttive). Questa sostanza è formata da una catena di differenti aminoacidi rilasciati nel flusso sanguigno quando l’insulina ed il GH sono alti simultaneamente.

Un pasto proteico o assunzione di notevoli quantità di arginina, aumentano (almeno in acuto) la secrezione di somatropina, specialmente se accompagnata da bassi livelli di glucosio e acidi grassi. Anche sperimentalmente, in studi su cavie private dei recettori per il GH o IGF-1, hanno visto che solo quest’ultime avevano gravi deficit di sviluppo e mortalità precoce. Analogamente, l’uso di IGF-1 e GH hanno mostrato un icremento della sintesi proteica, che però si perdeva nel caso in cui la cavia fosse priva di recettori per IGF-1 (ma non se era priva di recettori muscolari per il GH). Spesso il GH ha la fame di essere un potentissimo ormone anabolizzante, in realtà le azioni anabolizzanti sono per la maggior parte mediate dall’ IGF-1 (in particolare sui muscoli). Può essere considerato quindi non solo un ormone, ma un pro-ormone per i suoi effetti sinergici con l’insulina per la sintesi dell’IGF-1, un potente anabolizzante.


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